Non importa che si tratti di una soluzione di breve durata oppure di una scelta a medio o a lungo termine: quando si decide di affittare un immobile, si avrà quasi sempre a che fare con una forma di contratto d’affitto, la cui dizione corretta sarebbe di locazione: i termini in questo caso sono completamente equivalenti (affitto sarebbe quello dei c.d. "fondi rustici, ovvero dei terreni...").
Del resto, non è sempre facile destreggiarsi tra i riferimenti contrattuali – spesso ricchi di un vocabolario che appartiene al mondo legale o fiscale – o del mercato immobiliare: chi sono locatario e locatore? E che dire del conduttore? Che cosa si intende per cedolare secca? Quali sono gli obblighi di legge previsti e le principali norme da rispettare?
Proviamo a fare chiarezza in questa pagina, nella quale cercheremo di fornire un guida completa e le risposte alle principali domande che riguardano il complesso mondo delle case in affitto.
Come funziona un contratto d’affitto
In linea di principio, l'affitto o locazione, è un accordo che prevede che un soggetto (detto anche locatore) si impegni a garantire il godimento di un immobile a favore di un altro soggetto (detto locatario o conduttore).
In cambio del godimento del bene immobile, quest’ultimo è a sua volta tenuto a versare periodicamente e durante un periodo di tempo concordato un corrispettivo, il canone appunto. Al termine della durata prevista, il locatario è poi obbligato a restituire l’immobile in uso, nello stesso stato in cui fu consegnato, salvo il normale deperimento d'uso.
Proprio sulle variabili legate al tempo e al corrispettivo in denaro possono sorgere alcuni dubbi, sia da parte di chi affitta l’immobile sia da parte di chi lo sta ricercando.
Qui di seguito abbiamo provato a fare luce su alcuni dei casi più comuni, consapevoli però che situazioni personali andrebbero sempre approfondite con l’aiuto di un esperto, come un avvocato o l’agente immobiliare di fiducia, che sicuramente saprà indirizzare al meglio ogni cliente nel momento della stipula dell’accordo.
Quali tipologie esistono?
Quanto visto finora si applica in linea generale ai contratti di locazione di un immobile. Ma, al di là di accordi personali che possono sempre variare di volta in volta, esistono sul mercato alcuni modelli principali, spesso riferimento per le parti coinvolte nella trattativa.
A differenziare le più comuni tipologie di contratto d’affitto sono sempre le due variabili più importanti: il tempo – cioè per quanto l’immobile viene concesso in affitto – e il canone. Ecco quindi che si potrà decidere di sottoscrivere un contratto di locazione a canone libero, secondo cui proprietario e futuro inquilino concordano in maniera totalmente libera, appunto, il corrispettivo mensile da versare per il godimento dell’immobile.
Al contrario un contratto di locazione a canone concordato, prevede che proprio il canone (oltre alla durata e altri aspetti dell’accordo) venga stabilito tra un importo massimo e un importo minimo, fissati da organizzazioni locali.
Il contratto di locazione a uso transitorio invece prevede limiti ben precisi, fissati per legge, alla durata minima e massima dell’accordo: ecco perché solitamente questa formula si applica in particolare ad abitazioni e immobili a uso turistico.
Infine, una sorta di “sotto-categoria” del contratto a uso transitorio è rappresentata dal contratto di locazione per studenti universitari, sempre caratterizzato da una durata limitata e frequentemente utilizzato nelle grandi città per mettere a reddito gli immobili.
Qui di seguito alcuni utili approfondimenti sulle principali tipologie di contratto d’affitto
Locatore e locatario, facciamo chiarezza
Lo abbiamo già anticipato in linea generale nei precedenti paragrafi, ma vista la confusione che spesso si crea tra le parti coinvolte è bene essere il più precisi possibile e associare la terminologia corretta alle figure coinvolte nella stipula del contratto. Il locatore è colui che mette a disposizione la casa da affittare e quindi, semplificando, è il proprietario dell’immobile. Il locatario, invece, anche detto conduttore è colui che riceve il bene immobile in cambio del corrispettivo concordato: è, insomma, quello che colloquialmente si indica come inquilino.
La definizione delle parti coinvolte in un contratto d’affitto non è banale perché permette di chiarire meglio obblighi e doveri sull’immobile affittato, attribuendo senza errori competenze, responsabilità e autonomie ai soggetti in gioco.
Nella quotidianità, infatti, anche le domande più semplici potrebbero rimanere senza risposta o con qualche dubbio: chi deve pagare, per esempio, le spese condominiali? E le bollette di luce e gas da chi vanno saldate? Come ci si regola per le spese ordinarie e come, invece, per quelle straordinarie? Vediamo, in linea di massima, come vengono ripartite.
Affitti 2023: novità, agevolazioni e fisco
Nel 2023 pare che siano allo studio alcuni Bonus, agevolazioni fiscali e detrazioni, periodicamente messi a disposizione da varie misure governative, ma spesso anche da amministrazioni comunali, che per loro stessa natura hanno una validità limitata nel tempo o magari legata ai fondi che sono stati stanziati. Questo è un link utile del Comune di Grosseto per aiuti affitti.
